«Solo i servizi possono salvare l'Università a Colleparco»

TERAMO – Università, collocare il campus a Colleparco non è stata una scelta azzeccata ma ora c’è, e bisogna quindi adopearsi per trovare rimedi, dunque servizi, da offrire per arginare uno scollamento con la città che per gli studenti è una delle cause che pesa sul calo degli iscritti all’ateno teramano. E’ quanto emerso nel corso del tavolo convocato dal sindaco Maurizio Brucchi in municipio, alla presenza degli studenti e delle altre componenti istituzionali: il segretario Enrico Mazzarelli per la Regione, l’assessore Claudio Falasca per la Provincia e il rettore Rita Tranquilli Leali per l’Università. Che l’ubicazione di un campus a Coste Sant’Agostino non sia un trampolino di lancio è stata una considerazione condivisa dal presidente dell’Adsu, Nicola Aprile, ma anche dal consigliere d’opposizione Siriano Cordoni che ha rilevato l’assenza di una compenetrazione tra università e tessuto urbano, ma anche tra studenti e corpo docente. Quest’ultimo proviene in gran parte da Roma e vive Teramo come un territorio di transito, il che non semplifica rapporti e reperibilità al servizio degli studenti che dal canto loro denunciano una serie di difficoltà. Eccole snocciolate: Se uno studente risiede nei quartieri di Colleparco e Villa Mosca e vuole raggiungere il centro storico nelle ore serali è impossibilitato a rientrare perché mancano corse notturne. Linea 7 (quella che collega le aule universitarie al centro): Perche non vengono ripristinate le corse pomeridiane soppresse dalle 15 alle 17? C’è un piano dei trasporti che prevede collegamenti con il polo veterinario che verrà inaugurato a Piano d’Accio? Il servizio di trasporto è nel mirino anche per quanto riguarda la Casa dello Studente. Quando verrà completata? Una volta consegnata la struttura, quali collegamenti ci sono verso il campus universitario e verso il centro storico? Quest’ultimo è un problema avvertito dagli studenti già per quel che riguarda la mensa universitaria: la struttura è operativa accanto alla casa dello studente, ma è priva di collegamenti verso le sedi universitarie. Aula studio: quella della biblioteca Delfico è sovraffollata e se non ci si reca negli orari di apertura molti studenti rischiano di non avere posto. La richiesta dell’Udu (Unione degli universitari) è quella di ottenere la disponibilità di un’aula studio più grande a disposizione in centro storico. Al di là dei servizi, è forte per gli studenti un problema di “welfare”. Il costo dei servizi, per gli universitari che vengono da famiglie a basso reddito, è alto, questo costringe a rinunciare agli studi o a svolgere in molti casi lavori atipici. Anche le borse di studio sono un problema per gli studenti meritevoli poiché solo il 60% degli aventi diritto riesce a ottenerle, mentre il restante 40% non si vede erogato quanto riconosciuto per assenza di fondi concessi da parte della Regione. «Come viene garantito – dichiarano gli studenti – il diritto allo studio in queste condizioni?». Tante dunque le sollecitazioni messe sul piatto delle considerazioni e che meritano, per il sindaco, di essere valutate attentamente per far convergere tutte le forze della città a sostegno di una istituzione, l’Università appunto, che Teramo non può permettersi di perdere. Brucchi ha inoltre ricordato come molti degli investimenti che verranno realizzati con i fondi Pisu (8milioni di euro) serviranno proprio a riqualificare Colleparco per svestirlo della connotazione di “quartiere dormitorio”. In questa direzione vanno la creazione di nuovi impianti sportivi e della collocazione di una nuova farmacia. Il sindaco ha infine annunciato che, per quel che è di competenza del Comune, metterà in campo tutte le azioni utili ad accrescere l’attrattività dell’ateneo teramano, intanto il tavolo di confronto è stato “istituzionalizzato” e avrà cadenza periodica.